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Angelo Branduardi

 

:: Biografia

Vicino nella formazione alla scuola genovese dei cantautori, unisce all’estrazione classica – è diplomato in violino al Conservatorio – la ricerca sul terreno della tradizione popolare. Dopo un primo album passato inosservato, la grande popolarità arriva nel 1975 con l’album “La luna”, realizzato su etichetta RCA: il disco contiene anche “Confessioni di un malandrino” e “Donna mia”, che sono tra i suoi brani più conosciuti. Nel 1976 passa in Polygram e pubblica “Alla fiera dell’Est” (Premio della Critica Discografica Italiana) e, l’anno seguente, “La pulce d’acqua”. Con questi due lavori delinea in maniera fondamentale il suo stile musicale di menestrello che si ispira alla tradizione celtica e nord europea. Nel 1978, grazie alla Carovana del Mediterraneo (insieme con il Banco del Mutuo Soccorso), conquista larga popolarità in Germania e Francia. Da segnalare la sua partecipazione, nel 1977, al disco di Roberto Vecchioni “Samarcanda”, in cui suona il violino in numerosi brani. Dopo varie esperienze discografiche, nel ’93 approda alla EMI, proseguendo l’attività anche attraverso collaborazioni con altri artisti: fra questi Caparezza, con il quale ha firmato il brano "La fitta sassaiola dell'ingiuria".