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:: Biografia Figlio d’arte (il padre, Giacobbe, fu un apprezzato violinistaposteggiatore), frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella, quindi iniziò ad accompagnare il padre come mandolinista nelle sue tournées, in Italia e all’estero, e a comporre canzoni musicando versi di numerosi autori fra i più noti dell’ambiente partenopeo. Oltre a “’O sole mio”, scritta nel 1898 su testo di Giovanni Capurro (la canzone italiana più nota nel mondo, incisa dai più grandi interpreti italiani e stranieri), gli si devono brani come “I’ te vurria vasà”, “’A serrenata d’e’rrose”, “Maria Marì”, “Torna maggio” – firmati insieme a Vincenzo Russo dal 1897 al 1904, anno della morte di quest’ultimo – ed altri nati dalla collaborazione con nomi come Salvatore Di Giacomo (“Carcioffolà”), Luigi Fragna, Giovan Battista De Curtis ed altri. Nonostante il successo, la sua vita fu segnata da difficoltà economiche – dovute soprattutto alla dipendenza dal gioco del lotto, oltre che alla famiglia numerosa – e morì dimenticato, dopo un periodo in cui si arrangiò dirigendo un’orchestrina e suonando il piano nei cinematografi – all’ospedale Elena d’Aosta, a Capodimonte.[vai alla biografia completa >>] :: Discografia
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