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Gino Negri

 

:: Biografia

Diplomatosi in pianoforte al Conservatorio di Milano, inizia a scrivere musiche di scena collaborando con il Piccolo Teatro. Critico di “Panorama” (fino al 1984) e collaboratore della Rai, la sua attività lo vede autore di musica vocale e creazioni teatrali a mezza strada fra opera sperimentale e cabaret, con impiego della parodia e moduli canzonettistici (“Divertimenti di Palazzeschi” del 1948, “Vieni qui, Carla” , tratto dagli “Indifferenti” di Moravia, del 1956), e – nella seconda metà degli anni ’60 – gestore del teatro-cabaret milanese “Cassina de’ Pomm”, in cui si formano molti nuovi talenti sulla scena della canzone d’élite. Nel 1967 vince il Prix Italia per l’opera radiofonica “Giovanni Sebastiano”. Fra le canzoni da lui firmate sono “Una goccia di cielo” (festival di Sanremo, 1961) e “Solitudine”, incisa da Laura Betti. Il suo stile, quasi sempre caratterizzato dall’utilizzo di piccoli organici strumentali e con una presenza costante del canto, risente di influenze della musica del Novecento pur conservando sempre connotazioni di ironia e originalità.